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Scopri il lato oscuro di Barcellona


 

Scopri il lato oscuro di Barcellona

HIDDEN CITY TOURS

Barcelona | Spagna

 

Jose: Sono finito per strada a causa della crisi. Ero un traduttore di libri dall'inglese allo spagnolo ... libri di storia militare. Un giorno i tipi della casa editrice sono falliti. Ho provato a lavorare part-time, insegnando inglese e altre cose. Ma alla lunga ho finito i soldi. Sono andato giù, fondamentalmente. Ho avuto un terribile colloquio di lavoro in cui mi è stato detto: sei troppo vecchio per lavorare. Avevo 38 anni. Da quel momento in poi ho iniziato ad andare in depressione. Mi sentivo inutile. Ho provato a suicidarmi quattro volte. Ho deciso che non potevo continuare a prendere soldi in prestito dalla mia famiglia e dai miei amici. Ho fatto le valigie e sono andato per strada. Ho trascorso 33 giorni lì fino a quando un giorno mi sono chiesto: voglio davvero trascorrere il resto dei miei giorni in questo modo? No! Meglio trovare un lavoro. Ho ricevuto un sacco di aiuto dai servizi sociali. Quando avevo un colloquio di lavoro mi davano dei vestiti, mi hanno aiutato a sembrare pulito. Un giorno il mio assistente sociale mi ha detto di aver letto di una signora inglese che cercava senzatetto. Era Lisa.

L'idea di Lisa é quella di assumere senzatetto come guide nei tour della città di Barcellona, ​​uno dei luoghi più turistici d'Europa, con migliaia di visitatori che passano di li ogni giorno. I tour raccontano la storia di Barcellona, ma anche le storie di coloro che sono finiti a vivere nelle sue strade, che occupano i suoi angoli nascosti.

Jose: Lisa ha letto il mio CV e mi ha detto che avrebbe voluto incontrarmi. Mi sono innamorato della sua idea. È stato divertente perché ho incontrato Lisa un mercoledì mattina di novembre e lo stesso giorno nel pomeriggio ho ricevuto un'offerta di lavoro. L’ho detto a Lisa e lei ha risposto:

- José, sei libero nei fine settimana?

- Sì.

- Possiamo iniziare la formazione.

Il lavoro era in un call-center, dopo il periodo natalizio mi hanno dato il benservito. Ho chiamato Lisa e lei ha detto:

- Finisci domani, quindi il giorno dopo, alle 14:00, faremo un tour con una coppia.

Mi sono unito. E' stato tre anni fa. Da allora sono con lei. Da quando ho incontrato Lisa, sto risalendo. Ho lasciato il ricovero. Sono andato in una casa sociale, affitto una stanza in un appartamento condiviso. Sono stato fortunato. Ho trascorso in strada solo un mese. Ricordo il primo incontro con i servizi sociali. Fanno domande:

- Sei sposato?

- No.

- Hai figli?

- No.

- Figlie?

- No.

- Titolo di studio?

- Filologia inglese, Università di Barcellona.

- Tu cosa?? Bevi?

- Solo acqua.

Qualche mese dopo il mio assistente sociale mi ha detto:

- Abbiamo un problema con te: non sei drogato, non bevi, hai una laurea ... non hai il profilo di un senzatetto.

Juan, invece, aveva una situazione molto diversa, un senzatetto più convenzionale.

Juan: La mia storia è più dura. E’ stato cento volte peggio di Jose. Ma la verità è che la sua storia è più triste. Non la mia. Quello che è successo a lui non dovrebbe accadere. Io ho avuto momenti difficili, ma me li sono andati a cercare. Sono cresciuto in Germania. Nel 2000 ho avuto qualche problema con la legge, mi hanno preso con 4 kg di cioccolato [hashish, ndr] al confine tedesco. Mi hanno dato 3 anni e 8 mesi. Ho fatto 2 anni e 2 mesi, poi mi hanno mandato da un giorno all'altro a Barcellona. I soldi sono finiti alla svelta e io sono finito per strada. Un ragazzo tedesco mi ha parlato di un centro per tossicodipendenti. Sono andato lì. L'assistente mi ha chiesto che tipo di droghe usavo. Cocaina. Eroina. Mi hanno dato un posto dove stare per un anno, un badge per mangiare in una mensa ogni giorno e 375 euro. Solo perché ero drogato. Sono passati dieci anni da quando non uso droghe pesanti. È dura. Se non hai niente da fare, pensi automaticamente alla cocaina.

Juan ci ha mostrato i luoghi in cui viveva, dove comprava la droga, dove si faceva. La svolta per lui è stata il trovare qualcosa da fare. In primo luogo, ha avuto la possibilità di lavorare al El Chiringhito de Dios, una mensa sociale, in cambio di vitto e alloggio. Ha lavorato lì per sette anni. Poi ha incontrato Lisa.

Juan: Un giorno è arrivata Lisa e mi ha offerto un lavoro. Lavoro ad una persona che non lavorava da dieci anni, che ha problemi con la droga. Le ho raccontato tutto. Io mi faccio questo, mi faccio quello. Uso marijuana da venti anni. Mi ha detto di imparare la storia. Mi son messo a ridere. La storia?!? Beh, ci ho provato. Con un lavoro, lascio questa situazione. Per dire la verità mi è costato molto imparare. Ma ora lo faccio da 3 anni e mezzo. Ho imparato molto. Ora quando qualcuno mi chiede qualcosa e non lo so, il giorno dopo controllo. Ho imparato molto su Barcellona da due prospettive: dal punto di vista della strada e da quello che racconto ai miei clienti. Sono molto felice di lavorare con lei. Non posso ancora vivere con quello che mi paga, ma è normale. Non è colpa sua. Ciò che è importante è che ho il mio lavoro. Mi sento meglio. Non sono più tra i poveri. Sarebbe bello avere più persone che offrono lavoro a coloro che non credono di avere delle possibilità. La tua mente si sente meglio. Non fumo più. Quando l'ho incontrata fumavo marijuana tutto il giorno. Ho una mentalità tedesca: in Germania non si fuma mentre si lavora. Il lavoro è lavoro! Le ho detto molte volte: se non lavoro ...

Jose: Lasciami aggiungere qualcosa su Lisa. Lei ci fa sentire sicuri. Lavoriamo. Non dipendiamo dall’elemosina. Quando sei un senzatetto non esisti. Lei ci rende visibili. Ci dà uno scopo.

Lisa: È reciproco. Mi stanno salvando. Il mio lavoro mi ha salvata.

Lisa è una asciutta signora Inglese. Le abbiamo chiesto un’intervista e si è presentata con due delle sue guide: Jose e Juan. Per quasi tutto il tempo ha lasciato che parlassero loro, come fa nella vita di tutti i giorni. Sebbene non abbia mai lavorato prima con i senzatetto.

Lisa: Lavoravo come consulente. Facevamo test di packaging, di solito per P&G. Un mondo completamente diverso. Ho perso il lavoro e non avevo più niente da perdere. Non ho avuto paura di iniziare questo.

Per i primi tempi non è stato facile trovare le guide. Deve essere gente in grado di guidare un tour, parlare almeno una lingua straniera, arrivare al lavoro sobri. C'è un grande turnover di lavoratori, ma come dice Lisa stessa - questa è una parte del mestiere. Al momento quattro persone lavorano come guide, stanno creando nuovi tour, nuove proposte per i clienti. Ciò che la aiuta nel suo lavoro è l'empatia e un approccio premuroso che abbiamo sentito fin da subito.

Lisa: La cosa più importante, quella che fa la differenza, è che sono femmina. Sono più morbida. Ho più empatia. Forse sono più paziente. Più materna. Jose, cosa ne pensi?

Jose: Non ci avevo mai pensato. Non potrei immaginarmi un Liso.

Lisa: Si tratta anche di avere una mentalità aperta. Devi avere una visione. Devi sapere cosa vuoi fare e come vuoi che sia fatto. La cosa più difficile è l'esecuzione, la realizzazione quotidiana di avere delle guide di cui ti puoi fidare. Ma credo che siamo una squadra.

Jose: Sì, lo siamo. Penso che la cosa più importante sia l’attenzione. Lisa si preoccupa sempre di noi.

Juan: Lei è coraggiosa. Ha una visione. E’ onesta,lo siamo tutti. È a causa del suo modo di essere un capo, più sensibile.

Lisa: Il punto è ottenere il meglio dalle persone.

Abbiamo iniziato la nostra conversazione in una caffetteria e abbiamo finito per girovagare in una delle zone dove vivono i senzatetto. Nel frattempo Jose e soprattutto Juan ci hanno raccontato molti fatti sulla droga, la prostituzione, le risse per strade, del loro passato. Oggi possono condividere quei ricordi grazie a Lisa, che un bel giorno ha deciso di agire.

Lisa: Per quelle persone che vogliono fare qualcosa di buono ... fallo! Molta gente ha delle idee. Dopo due anni sono ancora li che ci pensano. Puoi iniziare con una pagina Facebook, non costa nulla. Puoi spedire il tuo messaggio nell’etere con hashtag, anche senza grandi aspettative. Segui il tuo istinto e la tua passione. L'imprenditoria sociale è la strada giusta. Le persone adesso vogliono provare emozioni. Vengono a Barcellona e vogliono sentire, vogliono entrare in contatto con altre persone, con quelli che dormono per strada.

 

Maggiori informazioni su Hidden City Tours: hiddencitytours.com

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