Il mio nome è Anna. Ho sempre avuto paura del cancro al seno. Ci sono stati casi da entrambi i lati della mia famiglia. Era solo una questione di tempo. E poi il giorno di cui avevo tanta paura è arrivato. Le prime informazioni non erano neanche così male: “C'è qualcosa nel tuo seno, probabilmente niente di pericoloso, ma considerando la tua storia familiare, è meglio che tu faccia una biopsia e controlli quando hai tempo”. E’ bastato comunque a farmi prendere dal panico. Sono andata dal primo oncologo che ho trovato ed e’ capitato che fosse un pessimo dottore. Non ha fatto una vera e propria ricerca sul mio seno, non ricordava nemmeno quale dovesse essere controllato, eppure mi ha comunicato con una voce triste e sconsolata di andare dal medico generico e ottenere una carta verde il prima possibile. La carta consente un percorso rapido in caso di serio sospetto di cancro. Piangevo così tanto nello studio del medico generico che sono riuscita a malapena a formulare la richiesta. Con la carta sono tornata dall'oncologo. Gli appuntamenti sono serrati, ci sono in media 3-5 minuti per paziente. Ho fatto una biopsia poche settimane dopo. Non c'era niente. Ma durante la successiva consultazione, sempre di 3 minuti, mi ha chiesto se acconsentivo a fare il VAB. Ho chiesto cos'è il VAB. Non aveva tempo di spiegarmelo, ma ho comunque dovuto prendere una decisione su due piedi. Avevo paura. Avrei acconsentito a qualsiasi cosa. Qualche settimana dopo hanno rimosso parte del mio seno - un intervento non necessario, che ha lasciato una piccola cicatrice all'interno del mio seno rendendo più difficile analizzare i futuri USG. Fortunatamente, alla fine ho incontrato un altro medico nello stesso studio che ha pronunciato la semplice frase che avrei dovuto sentire molto prima: stai bene, sei a posto. Dopo anni, il mio corpo ricorda ancora lo stress e la paura di quei mesi. Stress che, almeno fino a un certo punto, poteva essere evitato.
Quando ho incontrato Miha di Boobie Love è stato … terrificante, perché l'intervista ha riaperto le vecchie cicatrici, ma allo stesso tempo è stata un sollievo. Finalmente, qualcuno che parla del seno e della sua salute con un approccio diverso, che comprende come la paura non aiuti un granché.
Miha ha lavorato in un ospedale ontologico per più di 10 anni, in un ambiente stressante ed esigente che ha finalmente avuto il coraggio di lasciare. Mentre considerava varie strade per il proprio futuro, ha ricevuto una telefonata: sua cugina aveva il cancro al seno. E’ allora che ha capito che quella era la missione della sua vita: lavorare con le donne per la salute del loro seno. Ha lanciato una ONG che offre aiuto psicologico, parrucche e protesi mammarie a migliaia di donne. Per sostenere la loro attività Miha ha aperto il negozio Boobie Love, dove vende vari prodotti legati alla salute del seno, tra cui spicca la miscela di oli essenziali per massaggiare il seno. L'ha creato insieme a un biochimico dopo un seminario sulla salute del seno che ha frequentato a Cluj Napoca, in Romania, la sua città natale. Il seminario è stato condotto da Taruna Sanjivani, una donna indiana che parlava di cura e salute del seno, invece di terrorizzare i partecipanti con potenziali malattie e rischi come fanno oggi la maggior parte dei seminari e delle campagne sanitarie sull'argomento. All’improvviso tutto era chiaro per Miha: ecco cosa le mancava nel suo lavoro in ospedale, concentrato solo nel fornire assistenza medica specialistica. Non vedevano il paziente nel suo insieme, mancavano di un approccio olistico e focalizzato sulla prevenzione.
Miha ha iniziato a promuovere il prendersi cura del proprio seno, incoraggiando le donne a scoprire il proprio corpo, a fare amicizia con il proprio seno e a toccarlo regolarmente non alla ricerca del cancro o di qualsiasi altro problema al seno, ma piuttosto per conoscerlo bene - e attraverso il seno conoscere se stesse. Massaggiare il seno aumenta la circolazione sanguigna e aiuta la linfa a fluire e a non ristagnare, cosa che può accadere soprattutto quando si indossa il reggiseno sbagliato. Massaggiarsi il seno e conoscere il proprio corpo sono i primi passi della prevenzione e della cura di noi stesse. Tra gli altri punti importanti Miha ha menzionato una buona dieta, movimento, e attenzione nello scegliere i prodotti cosmetici che usiamo sul corpo (magari un profumo si può spruzzare sui vestiti). Evitare lo stress se possibile e aver chiaro che sei la persona più importante della tua vita. Quella di cui devi prenderti cura per prima.
Bobby Love si trova a Timisoara, in uno spazio di co-working gestito da Ambasada. È lì che puoi andare a fare due chiacchiere e acquistare alcuni dei loro prodotti. Oppure per metterti in gioco. Anche se Miha si sente a suo agio lavorando in solitaria, capisce bene che per ampliare il suo impatto ha bisogno di avere 1-2 collaboratori per la ONG e includere la comunità nel suo progetto. Perché la sfida che affronta è una nostra responsabilità comune. Il cancro colpisce le donne in modo specifico, è un killer silenzioso che spesso si accompagna allo stigma e all'isolamento. La maggior parte delle persone non sa come affrontarlo e ha troppi timori per poter sostenere coloro che lo combattono. Nella nostra mente il cancro spesso significa morte. Quando ha lasciato l'ospedale Miha ha capito di voler essere una voce - o meglio un moltiplicatore di voci - di donne che affrontano il cancro, nella speranza di diminuire il loro stigma e la loro solitudine.
Miha è convinta che neanche la metà delle donne che ha incontrato in ospedale ci sarebbe arrivata se avesse avuto accesso a informazioni e programmi educativi adeguati, basati sulla cura del corpo piuttosto che sulla paura, che spesso impedisce alle persone di prendere i giusti provvedimenti: sono semplicemente troppo spaventate per agire o reagiscono in maniera impulsiva. Se parlassimo della salute del seno con un approccio di amore invece che di paura, le cose potrebbero cambiare. Dopo aver compreso questo punto, Miha ha impiegato un po' di tempo prima di trovare il coraggio di muovere i primi passi. È persino tornata a lavorare con l’ospedale, ma ha capito subito che non era la sua strada: si sentiva come se stesse trattando numeri e dati invece che pazienti. Un giorno ha preso il suo computer, salutato tutti e deciso di aprire la ONG, pensando che se avesse potuto aiutare almeno una donna, sarebbe stato sufficiente. Ha già aiutato migliaia di persone.
E non è solo un tema femminile. Coinvolge gli uomini su molti livelli. Prima di tutto, ogni uomo ha una madre, una sorella, una compagna o una figlia che può sostenere e incoraggiare a prendersi cura della propria salute. Può massaggiare il seno della propria partner se entrambi sono d’accordo. Ed anche l’uomo deve prendersi cura del proprio corpo. Nonostante il cancro al seno non sia molto diffuso tra i maschi, anche nel loro caso conoscere il proprio corpo può prevenire le malattie o aiutare a diagnosticarle in fase iniziale, ed è proprio quello che è successo con il marito di Miha. Un giorno ha scoperto un nodulo nel suo testicolo. Fortunatamente, è scomparso abbastanza rapidamente, e monitorandolo ha evitato al marito di Miha l'intervento; questo mostra chiaramente che la salute e la conoscenza del proprio corpo sono qualcosa da cui tutti possiamo beneficiare. Soprattutto in una società piena di stress e vicissitudini emozionali e mancanza di tempo, conoscenze e spazio per decifrarli e digerirli correttamente. E hanno un'enorme influenza sulla nostra salute e sul nostro corpo.
Mi sono sentita consigliare di non stressarmi da così tanti dottori che non riesco più neanche a ascoltarla quella frase. Non so come ridurre lo stress. Ma sto imparando a rimanere con le mie emozioni, dandogli spazio e vivendole fino in fondo per lasciale andare in modo che non restino bloccate dentro, né nel mio seno, né in qualsiasi altra parte del mio corpo. Facile? No. Vale la pena? Lo spero.
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