Iniziamo il nostro Anno delle Emozioni (#YearOfEmotions ) cominciando con la paura. Ma non spaventarti... ne abbiamo bisogno! Perché abbiamo bisogno della paura? Beh, ci informa chiaramente di un pericolo e per questo è una delle emozioni più basilari, cruciale per la sopravvivenza. Anche al giorno d'oggi, quando raramente siamo inseguiti da un leone. Il nostro sistema nervoso può reagire alla paura in tre modi diversi:
Combattere - attaccare ciò che ci fa paura, cosa che si osserva spesso nella vita di tutti i giorni. Molti comportamenti aggressivi o violenti possono in realta' scaturire da una paura.
Fuggire - scappare dalla fonte della paura, il che può anche significare evitare determinate persone, luoghi o situazioni.
Bloccarsi - se il nostro sistema nervoso decide che né la lotta né la fuga rappresentano una valida via d'uscita, inizia a fingersi morto. Questo è ciò che fanno tanti animali (molti predatori non sono interessati a mangiare una preda morta e hanno comunque meno possibilità di vederla), compresi gli umani, anche se fuori dalla giungla il bloccarsi può sembrare meno ovvio. Un sistema nervoso bloccato è focalizzato alla sopravvivenza e una persona in questo stato potrebbe letteralmente non sentire e non capire ciò che dicono altre persone intorno e potrebbe non essere in grado di urlare o reagire in caso di aggressione (per arrivare ad un estremo, una vittima di stupro può a volte non riesce a urlare o a tentare di scappare perché probabilmente il suo sistema nervoso si è bloccato. Non controlliamo le reazioni del nostro sistema nervoso e non possiamo semplicemente decidere di reagire diversamente, soprattutto nei momenti di forte stress.).
Lo scopo della paura è la nostra sopravvivenza. Immagina cosa accadrebbe se non provassi paura trovandoti davanti un cane enorme che ti viene incontro ringhiando. La paura ci attiva e ci aiuta ad evitare o a rispondere ad un pericolo. Il problema è che non sempre le nostre reazioni sono adeguate e spesso possono essere legate ad esperienze passate, talvolta traumatiche, piuttosto che alla realtà presente. Magari perché quando siamo usciti dalla giungla abbiamo pensato di non avere più nulla da temere e abbiamo dimenticato come dire a noi stessi che siamo al sicuro, che il pericolo che ci spaventava è sparito. Alcuni animali cantano, altri tremano o si scuotono. E noi, cosa facciamo per rasserenarci, quando la fonte della paura se n'è andata?
E cosa fare quando arriva la paura? Respirare. Ciò che mi aiuta (Anna) è fermarmi davvero un attimo, respirare e ascoltare la mia paura. Profondamente. Sin da un periodo molto stressante della mia vita, avvenuto alcuni anni fa, immagino la paura come una creatura verde che diventa nera e tira fuori le spine quando ha paura. Vive nel mio stomaco e tutto sommato è una tipa abbastanza timida. Parliamo molto quando si risveglia. La consolo ma cerco anche di comprendere a fondo il suo messaggio e valutare in cosa puo' essere utile e in cosa no. E poi prendo le mie decisioni, che tengono conto della paura, ma non sono guidate da essa. Almeno questa è la mia intenzione, che ovviamente a volte funziona e a volte no, soprattutto perché a volte lotto anche con l’ansia con cui è molto più difficile discutere. Ma questo lo raccontero' in un altro post :)
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