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Rabbia



Esploriamo un po' la rabbia per il nostro #YearOfEmotions! La rabbia sembra creare molta più confusione della paura o di molte altre emozioni; di solito per i partecipanti del nostro workshop è difficile dire quale sia il messaggio che ne e' alla base. E il messaggio è semplice: qualcuno o qualcosa ha invaso il mio territorio. La rabbia è un impulso forte che ci aiuta a proteggere i nostri confini e a reagire immediatamente. La rabbia ci dà energia, forza e focus per agire e può essere una cosa molto utile, se sappiamo come canalizzarla. Purtroppo il nostro rapporto con la rabbia spesso non è molto maturo. Nella nostra cultura la rabbia è demonizzata e a molte persone (particolarmente alle donne) viene insegnato di non mostrarla, di non provarla; d’altro canto, la rabbia e anche l’aggressività sono viste come qualcosa di “naturale” nei maschi, e questo spesso lo porta a sentire la rabbia come un’emozione ombrello che ne copre molte altre e l’unico modo per affrontare i problemi. La rabbia è e dovrebbe essere “naturale” e benvenuta per tutti, poiché senza di essa potremmo non essere in grado di riconoscere i nostri confini e stabilire limiti. La rabbia, come qualsiasi altra emozione, non è né buona né cattiva, è solo un messaggero con qualcosa di importante da dirci. Ciò che è eventualmente buono o cattivo, invece, è cosa facciamo con questa informazione. Qualsiasi tipo di aggressione o violenza – fisica, emotiva, psicologica, economica – è ovviamente inaccettabile e richiede una reazione immediata.


Cosa funziona allora? In generale, la rabbia è utile per dire di no quando c’è bisogno di dire di no, ma non è un buon suggeritore per le conversazioni più complesse. È meglio aspettare un po’, prendersi un po' di distanza e poi tornare dalla persona per discutere di quello che è successo, esprimere i nostri sentimenti, bisogni e richieste. Analogamente alla paura, ciò che aiuta me (Anna) è respirare, tornare nel mio corpo e sentire pienamente la rabbia, per vedere cosa vuole dirmi. Devo dire che il nostro rapporto con la rabbia (sia mio che di Andrea) è più complesso e complicato del nostro rapporto con la paura. Ognuno di noi ha la sua sfida. Io (Anna) sono molto brava nel fissare dei limiti in alcune situazioni e completamente incapace in altre. Di solito non urlo e tengo sotto controllo la rabbia anche se continua a ribollire dentro. Vorrei essere più capace di tirarla fuori, magari prendendo a pugni un cuscino, trovando uno spazio sicuro per urlare o facendo qualche sport energico. Così come per qualsiasi altra emozione, il modo in cui reagiamo alla rabbia puo' essere connesso ad eventi passati ed emozioni passate a cui non abbiamo ancora prestato sufficiente attenzione, quindi è importante respirare e verificare cosa possiamo imparare e comprendere prima di lasciarci andare a brusche risposte (ovviamente oltre a quelle cruciali per la nostra sicurezza).


La rabbia può essere un'enorme spinta al cambiamento e infatti un sacco di changemaker che abbiamo intervistato negli anni ci hanno raccontato come a monte delle loro azioni ci sia la rabbia: non potevano sopportare la situazione così com'era, essere testimoni di ingiustizie, discriminazioni, mancanza di opportunità per alcuni gruppi di persone, ecc. Provare rabbia di tanto in tanto è importante e se ti rendi conto di non farlo mai potrebbe significare che hai bisogno di un aiuto professionale. La rabbia è lì, influenza il tuo corpo, il tuo comportamento e la tua vita, che tu lo noti o meno. E se non ce ne prendiamo cura adeguatamente può portare molti danni, malattie, blocco del potenziale, infelicità e la sensazione di non avere il controllo della propria vita.

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